Descrizione
Nove fiabe di un tempo andato.
Nove storie passate di bocca in bocca nei secoli scorsi accanto al giaciglio dei più piccoli, raccontate attorno al focolare o recitate mentre si lavorava in campagna per sentir meno il peso della fatica.
Nove storie lontane, tornate a nuova vita oggi grazie ai tratti inconfondibili di un’illustratrice che più di tutti sta facendo della sua terra arcaica il motore di spinta della propria ricerca artistica.
Con la sua immaginaria martavella – l’antica rete da pesca utilizzata per intrappolare i pesci nei guadi e nei laghi – Michela Di Lanzo cattura su queste pagine i protagonisti di alcune fiabe abruzzesi raccolte per la prima volta da Antonio De Nino nel 1883, sfoggiando le sue prede in un personalissimo e incantevole album d’artista.
Michela Di Lanzo
Michela Di Lanzo vive e lavora nella campagna abruzzese, facendo della sua terra arcaica il motore di spinta narrante di una realtà in cui l’uomo quasi non esiste.
Prima all’Istituto Statale d’Arte di Chieti e poi presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, impegna gli anni dei suoi studi nella sperimentazione materica in più ambiti dell’arte applicata e nasce così in lei l’interesse per la street art con cui troverà ampia soddisfazione in molti progetti di riqualificazione urbana.
Nel 2010 si trasferisce a Berlino e si avvicina al mondo dell’illustrazione e dell’animazione, ma complice un rinnovato amore per i suoi luoghi d’origine torna a vivere in Abruzzo, dove prende finalmente forma la sua intera ricerca artistica.
Inchiostro, pennelli e carta sono gli elementi indispensabili della sua tavolozza compositiva, grazie alla quale gli animali, la vegetazione prorompente e i tempi lunghi della natura prendono spesso il sopravvento nei suoi lavori.
Antonio De Nino
Le fiabe presenti in questo libro sono tratte da Fiabe popolari, terzo tomo di Usi e costumi abruzzesi di Antonio De Nino, pubblicato per la prima volta nel 1883.
De Nino (Pratola Peligna 1833 – Sulmona 1907), è stato archeologo, storico e antropologo. A lui va riconosciuto il merito di aver raccolto per la prima volta – così come citato da Italo Calvino nella sua raccolta di fiabe italiane – «le fiabucce abruzzesi in italiano con un piglio di vivacità “popolaresca” letteraria».
Studioso appassionato della sua terra – così tanto da continuare ostinatamente a studiare e ricercare sull’intero territorio regionale nonostante la scarsità di finanziamenti e contributi adeguati – a lui è dedicato il Museo Civico Archeologico di Alfedena.
Rassegna stampa
La martavella al Tg3 Abruzzo (Video)
Presentazione al John Fante Festival 2021 (Video)
Nasce Radici Edizioni e riscopre le tradizioni attraverso le illustrazioni – Virtù quotidiane