Descrizione
Sono i giorni di Pasqua del 1924 quando la piccola e curiosa Sabina, colta da meningite ad appena sette anni, perde per sempre vista e udito. Ce ne sarebbe abbastanza per trasformare la sua casa a San Benedetto dei Marsi in eterno asilo, come del resto capita in quel periodo a tante persone colpite dalla stessa sfortunata sorte. Ciò che si verifica negli anni seguenti in casa Santilli è invece l’inizio di una nuova era, per Sabina e per tutti gli altri pluriminorati che la incontreranno sul loro cammino.
Più forte delle tempeste che non smettono di soffiarle sulla testa, Sabina si mostra infatti sempre più avida di imparare, frequenta i primi istituti italiani dedicati ai ciechi e sotto la guida del professor Augusto Romagnoli riesce a rientrare presto in contatto con il mondo, anche attraverso l’alfabeto Malossi e la scrittura in Braille, in italiano e in altre lingue straniere.
Così, nonostante i suoi occhi appaiano a lei stessa «come una macchina sfasciata», grazie alla propria tenacia e alla voglia di aiutare il prossimo, Sabina diventa il simbolo per molti e molte nella sua stessa condizione, decidendo di dedicare tempo e sforzi alla causa dei sordociechi con la fondazione nel 1964, assieme a «un coraggioso gruppo di amici», della Lega del Filo d’Oro.
Attraverso un lungo lavoro di ricerca e grazie anche ai ricordi della sorella Loda, Roberto Cipollone ricostruisce in queste pagine la vita di una donna che ha fatto dei diritti e dei bisogni delle persone sordocieche la propria straordinaria missione, riuscendo a ispirare un nuovo approccio alla rieducazione e ad avviare il recupero di migliaia di compagni d’ombra e di silenzio.
Roberto Cipollone
Roberto Cipollone è nato nel 1980 a Roma ma poi ha abbracciato per sempre Cese dei Marsi, il paese natale dei suoi genitori dove ha centrato famiglia e interessi non solo narrativi. L’amore per la ricerca storica viene dal padre Osvaldo, con il quale ha scritto un libro nel centenario del terremoto della Marsica (13 Gennaio 1915. Una cicatrice lunga un secolo, 2015) e un secondo volume sul periodo di occupazione tedesca nello stesso territorio (Padroni di niente, 2019). In precedenza aveva pubblicato una monografia sull’umanista Pietro Marso (Pietro Marso Cesensis, 2012) e una ricerca dedicata ai caduti e alle vittime di guerra locali (Trentanove figli, 2014). Dal 2020 cura il sito storiedellecese.com, nel quale raccoglie ricostruzioni sul proprio paese con cadenza regolare. Assieme a quello saggistico ha coltivato il filone narrativo con tre raccolte di racconti: Ritorni, autoprodotta nel 2010, Come i balconi di città, edita da Radici Edizioni nel 2021, e Faolétte (2023), libro illustrato nel quale ha coinvolto anche diversi disegnatori e artisti marsicani.