Descrizione
I trentaquattro componimenti raccolti in questo volume rappresentano il lascito poetico di Pascal D’Angelo, al secolo Pasquale, morto a soli trentotto anni dopo essere vissuto in un sobrio monolocale di New York, dove era arrivato ancora adolescente dalla frazione di Cauze, nel comune abruzzese di Introdacqua.
Si tratta di poesie scritte in inglese, lingua di cui si impossessò con grande spirito di sacrificio studiando su un vecchio dizionario Webster e frequentando le biblioteche pubbliche dopo una giornata di duro lavoro manuale. Per goderne appieno – e per intendere al meglio il personaggio mosso dalla voracità intellettuale e dal poderoso spirito lirico che fermentavano nel suo animo – è bene dunque calarsi prima nella misera vita dei dignitosi contadini e pastori dell’entroterra abruzzese e immaginarsi, poi, di entrare nelle baracche e negli slums di Brooklyn dove, nei primi decenni del Ventesimo secolo, vivevano gli italiani delusi dalla grande nazione delle opportunità e del self-made man.
A cento anni dalla prima pubblicazione dell’autobiografia Son of Italy (ultima edizione in Italia nel 2022 per i tipi di Readerforblind), le poesie di Pascal D’Angelo trovano qui nuova vita nella traduzione di Mariagiorgia Ulbar e grazie al prezioso lavoro di ricerca di Massimo Tardio, cultore della storia dell’emigrazione abruzzese e animatore della D’Angelo’s House di Introdacqua, che da trent’anni segue le tracce di quello che la critica dei giornali americani definì the pick and shovel poet, il poeta del piccone e della pala.
A cura di Massimo Tardio
Massimo Tardio è nato a San Marco in Lamis, sul Gargano montuoso, nel 1954. Attualmente in pensione, ha esercitato la professione di psichiatra nel servizio pubblico e si è occupato di volontariato e della tutela dell’ambiente. Studioso da circa trent’anni dell’emigrazione italiana, dirige la D’Angelo’s House di Introdacqua ed è presidente della Fondazione Pascal D’Angelo, che custodisce un particolare fondo documentale sul poeta, di cui ha curato anche la mostra permanente.
Traduzione di Mariagiorgia Ulbar
Mariagiorgia Ulbar ha pubblicato I fiori dolci e le foglie velenose (Maremmi 2012), la silloge Su pietre tagliate e smosse all’interno dell’Undicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos 2012), le plaquette illustrate Osnabrück e Transcontinentale (Collana Isola 2013), Gli eroi sono gli eroi (Marcos y Marcos 2015), Un bestiario (Nervi Edizioni 2015), Lighea (Elliot 2018), Hotel Aster (Amos 2022), Gèlita (B#S Edizioni 2024). Insegna, traduce dal tedesco e dall’inglese e modella la ceramica per progetti di “poetryandpottery”. Dal 2012 è editrice e curatrice di La Collana Isola che pubblica piccoli libri sperimentali di poesia e illustrazione.
RASSEGNA STAMPA
Pascal D’Angelo. Poesie – Le parole e le cose
Nuova edizione bilingue per le poesie di PASCAL D’ANGELO – La dolce vita 4.0